Le Linee guida ANAC per l’affidamento dei servizi legali e la posizione dell’Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti

Le Linee guida ANAC per l’affidamento dei servizi legali hanno avuto una gestazione molto complessa, durata circa due anni. In tale periodo, durante la fase di consultazione sullo schema iniziale di linee guida, sia l’Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti (UNAA) che il Consiglio Nazionale Forense hanno formulato all’ANAC le proprie osservazioni, anche sotto forma di parere.

In buona sostanza, sul solco di una differenziazione consolidata tra singolo incarico legale ed incarichi legali continuativi resi nella forma di un “servizio”, l’UNAA aveva chiesto che la difesa in giudizio e le attività connesse – cioè le attività elencate nell’art. 17 co. 1 lett. d) del codice dei contratti pubblici – venissero sottratte alle procedure di evidenza pubblica, proprio perché “escluse” espressamente dallo stesso D.Lgs. 50/2016.

Nelle linee guida ora adottate dall’ANAC – pur se modificate in vari punti rispetto allo schema iniziale – si continua invece ad affermare che anche i servizi legali dell’art.17 (rubricato “Esclusioni specifiche per contratti di appalto e concessione di servizi”) non devono essere affidati in base a criteri fiduciari ma, di regola, con una procedura di selezione tra tutti i concorrenti nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità.

Secondo l’ANAC rientra nelle migliori pratiche per l’affidamento dei servizi legali di cui all’articolo 17 del Codice dei contratti pubblici la costituzione di elenchi di professionisti, eventualmente suddivisi per settore di competenza, previamente costituiti dall’Amministrazione mediante una procedura trasparente e aperta, pubblicati sul proprio sito istituzionale, tenendo conto dell’esperienza e della competenza tecnica, della pregressa proficua collaborazione con la stessa stazione appaltante, del costo del servizio nel caso in cui sia possibile riscontrare una sostanziale equivalenza tra diversi profili professionali.

Secondo il Presidente dell’UNAA, avv. Umberto Fantigrossi, la procedimentalizzazione della procedura di scelta dell’avvocato, anche a voler salvaguardare i profili dell’esperienza e della competenza, crea effetti pratici perversi dal momento che qualsiasi comparazione tende a rendere determinante il fattore del costo, scatenando la guerra al ribasso dei compensi professionali, per quanto le linee guida ANAC contengano richiami all’equo compenso e ai parametri forensi.

Personalmente io ho visto, nel recente passato, bandi emanati da pubbliche amministrazioni che imponevano compensi molto al di sotto dei “minimi” derivanti dai parametri forensi.

Mi limito a tale osservazione, criticando però l’operato delle Amministrazioni che ledono la dignità del professionista imponendo compensi esigui.

Tornando all’attività dell’UNAA, non ritenendo soddisfatte le proprie richieste di escludere completamente i singoli incarichi legali dalle linee guida, l’Associazione ha ritenuto che non restava altra strada che quella del contenzioso dinanzi al TAR Lazio.

Di questo e altri argomenti si parlerà in occasione del seminario di formazione dal titolo “L’affidamento dei servizi Legali: quali regole per la P.A. dopo le linee guida Anac 12/2018?” che avrà luogo il prossimo 25 gennaio presso il TAR di Catania a partire dalle ore 15.00.

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